Analisi della Mano di Dio, e di altri personaggi

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view post Posted on 14/2/2011, 18:47     +1   +1   -1
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In fondo a ogni credenza c'è una verità. In fondo a salotto c'è una credenza. Ciò prova che i salotti esistono.
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Per la maggior parte degli appassionati di Berserk, questo fumetto ha un qualcosa di diverso da molti altri. E' come se emanasse un fascino particolare.
Forse è il fascino del "lato oscuro" di starwarsiana memoria. O forse è il fascino della cultura più profonda, quella che trae le proprie origini da milleni di storia dell'uomo.
Uno degli aspetti più interessanti della narrativa di Miura è sicuramente la particolare cosmogonia introdotta nel suo universo "immaginario", che attinge a piene mani da tutta la tradizione spirituale della storia.

IL CORPO DI DIO
Sulla figura di dio nel suo universo, Miura sembra avere un'idea non molto dissimile da quella proposta da Carl Gustav Jung (famoso psicologo svizzero, allievo di Freud).
Secondo Jung, infatti, tutti gli uomini avrebbero in comune un inconscio collettivo, che lo psicologo arriva nei suoi scritti a far assurgere al ruolo spirituale di un "dio".
Egli nascerebbe da tutti quei caratteri genetici che hanno selezionato e "creato" l'uomo durante la storia dell'evoluzione.
Per il lettore più attento non sarà difficile trovare assonanze con la figura dell'idea di dio in Berserk (cfr. capitolo 83). L'idea è raffigurata da Miura come un cuore (sede simbolica dei sentimenti inconsci e dell'istinto) e legato al mondo terreno da un filamento di DNA (cifra simbolica degli elementi genetici che accomunano gli esseri umani).
Un dio che insomma è l'essenza più profonda dell'essere umano.
Ed è proprio entro questa chiave di lettura che Miura associa i vari aspetti del divino ad organi umani.
La mano di dio sarebbe dunque quell'aspetto del dio che agisce materialmente e interviene sul mondo.
Ed a sua volta ogni angelo sarebbe esso stesso un organo (come vedremo meglio in seguito).
Questa concezione sembra anche ricordare una delle molte mitologie dell'antico egitto, ove si associava ad ogni organo umano un valore simbolico e spirituale.

I NUMERI DI DIO
Sembra che Miura, oltre che a questi riferimenti antroposimbolici, abbia applicato anche una visione numerologica al suo universo.
Secondo un certo tipo di numerologia, la sequenzialità dei numeri (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, etc...), disposti in ordine piramidale, rappresenta l'emanazione dell'universo.
l'1 è associato a Dio, il "Tutto".
Il 2 è associato alla natura duale sessuale (maschio e femmina, bene e male, luce e ombra, etc...)
Il 3 è la trinità, ossia le 2 polarità che sommate formano l'1 e dunque la loro somma, il 3. Il 3 è il numero dei 3 principi universali. Ad esempio nell'uomo troviamo: l'anima, il pensiero e il corpo.
Il 4 è il numero dei 4 elementi (fuoco, aria, acqua e terra). Essi rappresentano, sempre disposti in ordine piramidale, gli stati della materia. Fuoco=energia, aria=gasossa, acqua=liquida, terra=solida.
Il 5 è il numero dell'uomo. Simbologicamente ad esempio il pentagramma (stella a 5 punte) inscrive un corpo umano (cfr. uomo vitruviano), come 5 sono le dita della mano.

I PERSONAGGI
Come detto sopra, ogni personaggio fondamentale di Berserk rispecchia una simbologia più complessa. Proverò a ipotizzare alcune associazioni conclusa la premessa sulla natura dell'idea e sulla numerologia.

La Mano di Dio

- Boid: Il cervello di dio. Egli rappresenta la ragione, non a caso interpreta il flusso del karma. Ricordiamo che la scienza moderna nasce propri entro il concetto di causa/effetto (il flusso del karma appunto: .../azione/reazione/...), e la scienza nella nostra civiltà è considerata la massima espressione razionale dell'uomo.
E' probabile che Boid sia associabile all'elemento dell'acqua. Il flusso dell'acqua può essere considerato simile a quello del karma (spesso Miura usa questa similitudine). Per Miura il dio degli abissi è immerso nelle profondità di un mare, e i ricordi sono come gocce d'acqua. Inoltre sembra che Boid durante la prima eclissi si difenda da un attaco del Cavaliere del Teschio con una deformazione spaziotemporale che ha la forma di una brocca.
Nella configurazione della mano di dio è collocato sul pollice, il dito considerato dagli evoluzionisti uno dei principali motivi dello sviluppo dell'intelligenza umana.


- Slan: Sembra abbastanza chiaro rappresenti il "sesso" di dio. Ha una natura femminile, ma nella sua armatura vi è inciso anche un fallo, e dunque essa rappresenta con probabile certezza proprio l'organo sessuale (sia maschile che femminile).
Probabilmente è associata all'elemento del fuoco (cfr. il sabba di Albionee la dea delle fiamme).


- Urbick: E' probabilmente gli occhi di dio. Esso è associato all'aria (vola costantemente e durante la prima eclissi cola dal cielo). Dunque gli occhi degli uomini sono usati per guardare il cielo, ma anche il mondo. Spesso è Urbick a descrivere meglio gli eventi quando appaiono gli angeli.
Anche alla luce di questo, è fortemente probabile che fosse Urbick (o un suo equivalente, se prendiamo per buona l'idea di una mano di dio "ciclica") l'angelo asceso ad Albione, sacrificando Gaisselik e la capitale del suo regno (cfr. la storia raccontata da Mozgus ad Albione).


- Conrad: E' probabilmente l'intestino di dio. Il luogo dove il cibo si trasforma in fece, dunque considerato il più impuro. Conrad non parla mai, ma è rappresentato come una sorta di feto (che nasce appunto in pancia) e dalla bocca aperta. Non parlando è da escludere che si tratti della boccca.
E' l'elemento terra. Emerge ben due volte proprio da essa e durante l'eclissi di Albione è l'incarnazione della pestilenza (ecco un nuovo riferimento all'impurtità intestinale). Spesso nelle filosofie spirtuali la terra è cosiderata come l'elemento impuro che corrompe o imprigiona lo spirito.


- Phempt: Le ali di dio. Egli è il numero 5, l'archetipo dell'uomo. Le ali rappresentano la volontà dell'uomo di elevare la propria natura, ma anche la traccia dell'origine divina dell'uomo. Risorgendo diviene l'uomo perfetto, colui che rappresenta e incarna dio in terra.
Phemt è l'io potenziale di Grifis. Come per la fenice (l'uccello di fuoco/luce che rinasce dalle sue ceneri) da uomo diviene angelo e poi ritorna al mondo come uomo perfetto.
Nella mano di dio gli è riservato il dito indice, il dito che indica il cielo (spesso usato come segno della volontà di trascendenza nei quadri rinascimentali).

Altri personaggi

- Gatsu: la spada. Sembra che a Miura piaccia ribaltare sempre il senso comune di bene e male. Mentre nela nostra società vi è spesso una concezione del dio della chiesa come positivo e della spada come arma (elemento malvagio), il maestro sembra avere una visione opposita. La spada è il monito di ciò che l'uomo è in realtà. E' un fardello da portare per la nostra coscienza, la colpa originale, ma nel contempo anche ciò che ci permette di sopravvivere ed essere liberi e sopravvivere, oltre il nostro stesso destino.
Gatsu spesso ha un atteggiamento che potrebbe essere definito superomista: rifiuta ogni tipo di credenza trascendentale (non crede nel destino ad esempio) divienendo realmente padrone di se stesso e della propria vita.
Miura però non sembra ancora voler determinare quanto secondo lui il destino ci controlli e quanto pesi realmente la volontà di noi uomini. E forse non lo farà mai nel corso del manga, essendo questo è un mistero che difficilmente un uomo potrà mai determinare con certezza oggettiva.


- Il cavaliere del teschio: lo scheletro. Lo scheletro è ciò che sostiene, cio che da sicurezza. Come nell'architettura gotica, lo scheletro rappresenta ciò che sostiene il costrutto, è la monolitica verità. Non a caso è il cavaliere del teschio che rivela a Gatsu le prime verità sul mondo degli spiriti. Esso esteticamente non ha un aspetto apparente "positivo" perchè la verità è spesso dura e brutta, appartenendo comunque alla natura di dio. La "verità" però nella filosofia di Miura è comunque benigna, perchè la conoscenza della verità è ciò che salva Gatsu e Caska dalla prima eclissi.
Da notare inoltre la rosa posta su una corona di spine che ha tatuata sullo scudo e sull'armatura. La rosa rappresenta la fragilità dell'uomo, il suo sangue. La corona di spine, dalla quale sgorga il sangue, rappresenta la natura "regale" di una persona e nel contempo il dolore sacrificale che questa condizione impone su coloro i quali sono per natura "superiori". Nelle chiese gotiche il rosone (ispirato appunto alla rosa) era la finestra dalla quale filtrava la luce, che simboleggiava la verità.
 
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